Tutti gli articoli di Leonardo Gori

Antonio Vianovi

Foto di Stefano Bartolomei

Antonio Vianovi se n’è andato il 25 agosto. È stato un grande grafico, pieno di idee originali, specie negli anni Settanta e Ottanta. Ma soprattutto ha dato tanto al Fumetto, trasformando la cosiddetta “editoria amatoriale” in una grande novità imprenditoriale, artistica, culturale. Insieme abbiamo fatto “Exploit Comics”, poi lui è partito nell’empireo di “Glamour” e di cento altre cose.

Ma qui voglio lasciare un ricordo molto intimo, personale. L’ho conosciuto nel 1973, ai tempi della prima ANAF. Amavamo entrambi i grandi classici del Fumetto, ma lui mi fece conoscere le cose più nuove. Ero un ragazzino, ma mi trattava come un adulto, coinvolgendomi nei suoi progetti. Abbiamo fatto un bel percorso insieme, prima che i casi della vita ci allontanassero uno dall’altro, tantissimo tempo fa.

E ora ti saluto, Antonio. Ciao, giovinezza.

L'angelo del fango

Nuova edizione de “L’angelo del fango”

L'angelo del fangoIl 15 ottobre esce, per TEA libri, la nuova edizione de “L’angelo del fango”.

Siamo a Firenze, nei giorni successivi all’alluvione del 4 novembre 1966: Il presidente Saragat è in visita alla città, e un mondo di intrighi si muove per le strade medievali, invase dal fango dell’Arno in piena.

Ho amato molto questo romanzo, uscito dieci anni fa per Rizzoli, e l’ho scelto come primo titolo per la serie di riedizioni TEA delle storie di Arcieri. All’epoca vinse vari premi, fra cui lo Scerbanenco. Per questa attesa riedizione ho profondamente rivisto il testo e ho addirittura riscritto certe parti, arricchendole di passaggi inediti.

Il protagonista non è ancora, in queste pagine, il personaggio tanto mutato del “Ritorno del colonnello Arcieri”, ma ci sono tutte le premesse. Vi aspetto nel giro di presentazioni che partirà ovviamente da Firenze: per il 22 ottobre stiamo allestendo, con Vittoria Biagini, una “passeggiata letteraria” sui luoghi del libro, con letture di Lorenzo Degl’Innocenti. A prestissimo, dunque!

La copertina è dello strepitoso Francesco Chiacchio.